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Scrittura Cooperativa V2

non sappiamo dove arriveremo, e noi stessi non abbiamo idea di come faremo.
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10 Nov 2008
Capitolo 2 - Racconto 2 - In fuga



"Quanto manca ancora?" sbottò spazientato Hive dopo un altro paio d'ore di cammino all'interno del tunnel.
"L'uscita dovrebbe essere un centinaio di metri più avanti." gli rispose Carlos, senza nemmeno voltarsi a guardarlo.
"Ma allora non dovremo riuscire a vedere la luce della città?"
"Magari c'è il coprifuoco di notte, professore." intervenne Den, pur notando l'improbabilità della sua affermazione.
Dopo poco più di un minuto di cammino la risposta all'enigma posto da Hive fu chiara: un treno era accartocciato all'ingresso del tunnel, una palla di acciaio, vetro e lamiere, colmava l'intera apertura senza lasciare possibilità di transito.
C'erano cadaveri contori assieme ai resti del treno. Era come se qualcosa di sovrumano lo avesse pressato all'interno dell'apertura.
"CAZZO!" urlò Den dando un calcio a ciò che sembrava una borsetta da donna bruciacchiata "e ora cosa facciamo? Torniamo indietro??" continuò.
"Potremmo provare a scavare piano, piano.." propose Hive con poca convinzione.
"Non dica fesserie, dobbiamo trovare una via secondaria..e poi questa torcia è quasi del tutto scarica" riprese Den, cercando di riprendere la calma.
In effetti la torcia stava esalando i suoi ultimi respiri, ormai illuminava solo pochi metri quadrati.
Carlos pensò di utilizzarla per dare un'ultima occhiata alla mappa, in cerca di un'uscita secondaria.
"Questa mappa è troppo schematica, non indica che l'apertura del tunnel..".
In quel momento Den portò la mano all'orecchio per un paio di secondi, poi strinse in mano il fucile, rannicchiandosi di scatto. Per istinto gli altri due si sdraiarono a terra, nella speranza di capire rapidamente cosa avesse allertato Myers.
Tutti immobili, il silenzio regnava nel tunnel scandito soltanto dal ronzio di alcune scintille provenienti da un vecchio apparato elettrico.
"Den, cosa c'è?" chiese Carlos a voce bassa.
Den non rispose, ma anzi iniziò a camminare velocemente verso le macerie del treno, pur sempre rimanendo basso.
"Che diavolo ha visto?" chiese Hive rivolgendosi a Carlos.
"Un diavolo che può vedere soltanto lui, temo..".

Comprendendo che le allucinazioni erano tornate ad essere padroni di Den, Hive e Carlos deciserò comunque di seguirlo. Cos'altro potevano fare in quella situazione, dopotutto?
I tre arrivarono sin a ciò che rimaneva della testa del locomotore e Den provò subito ad arrampicarcisi, riuscendovi rapidamente: ora poteva quasi toccare il punto più alto della galleria.
Imbracciò poi il fucile in modo da poter mirare grazie all'ottica ad infrarossi di cui la sua arma era munita ed iniziò a contare la lunga fila di lampade spente affisse al tetto.
Gli altri due rimasero ad osservarlo, perplessi, mentre la torcia continuava a perdere potenza.
"40...ecco, laggiù c'è la quarantesima." disse dopo aver terminato di contare, poi impostò il suo fucile in modo che potesse sparare un segnalatore luminoso, il quale centrò esattamente la lampada che stava osservando dal suo zoom. Il rimbombo dello scoppio emesso dal fucile fece tuonare l'intero tunnel.
"Dobbiamo correre fino al segnalatore." ordinò Den, con voce ferma.
Gli altri si stupirono della lucidità di quest'ultimo ed Hive intervenne:
"Den, sei in te? Riesci a sentirci?"
"Certo che vi sento."
"Ma perchè allora non ci hai risposto poco fa!?"
"Avevo solo bisogno di concentrarmi. Ora dobbiamo correre, presto, cercate di non inciampare nel buio. A circa sessanta metri dall'apertura di questi tunnel c'è sempre l'ingresso ad una sala comando interna, usciremo da lì.""
"E se non dovesse esserci un'uscita?"
"Allora stavolta saremmo davvero fottuti..stanno venendo a prenderci."
Carlos sobbalzò.
"Ho intercettato una comunicazione radio." continuò Den "Sanno che siamo nel tunnel, qualcuno deve averglielo detto."
"Ma nessuno sa che siamo qui!"
"A quanto pare non è così. Andiamo."

La fuga al buio fu rapida ed i tre giunsero al segnalatore luminoso. Den riuscì a scorgere, poco lontano, l'entrata alla sala comando.
Il buio all'interno della stanza era completo, ma la luce che proveniva dal piccolo segnalatore nel tunnel contribuiva ad un minimo di orientamento.
Carlos ed Hive andarono un po' a tastoni, facendo cadere e impattando su vari oggetti. Den mise nuovamente gli occhi nella sua ottica ad infrarossi ed individuò una ulteriore porta, avente però un blocco alla maniglia.
"Dev'essere questa l'uscita. Tappatevi le orecchie."
Una scarica di colpi, poi la porta si spalancò mostrando, grazie ad una breve fiammata del fucile, l'accesso a delle scale.
Hive piangeva quasi per la gioia. Sempre un po' a tastoni i tre vi entrarono, iniziando a salire le scale reggendosi saldamente al parapetto, un passo per volta.

Ci fu all'improvviso un enorme boato: proveniva dal tunnel, accompagnato da una luce che illuminò persino la stanza di comando ed il vano scale.
I tre caddero, ma si rialzarono subito.
"HANNO FATTO SALTARE IL TRENO CHE OSTRUIVA IL PASSAGGIO, SONO ARRIVATI, DOBBIAMO CORRERE!" urlò a squarciagola Carlos, sebbene la sua voce fosse in parte coperta dai boati di ritorno dell'esplosione.
In fretta e furia il gruppetto giunse sin in vetta alle scale, trovando un'altra porta chiusa. Ancora spari e pure questa si aprì, lasciandoli uscire all'esterno.
La Luce li accecò per qualche momento, ormai si erano abituati al buio dal tunnel e la variazione improvvisa apparve quasi dolorosa. Si trovavano in uno stanzone illuminato al neon, non molto grande, con pareti intonacate, scaffali e scatole di cartone disposte un po' alla rinfusa.
Si trattava chiaramente di un magazzino, ma non c'era ne la voglia, ne il tempo di controllare se gli scatoloni nascondessero dei viveri o altri oggetti utili. I tre dovevano pensare soltanto a fuggire.

Arrivarono ad una grande porta a doppia anta, di quelle a doppio battente.
Den e Carlos la colpirono con una spallata, nella speranza che un eventuale blocco di essa non rallentasse la loro corsa. La previsione andò per il meglio ed il gruppo si ritrovò finalmente per le strade di Derby, al momento in una via urbana piuttosto stretta.
C'era molto rumore in città. I fuggiaschi corsero a destra, nella direzione che ritenevano portasse ad una strada trafficata, la quale avrebbe potuto far perdere le loro tracce ai probabili inseguitori.
Arrivarono ad un grande viale, Carrington Street, ma in quel momento le idee di fuga lasciarono momentaneamente la testa di Hive, Den e Carlos, i quali rimasero immobili per qualche secondo ad osservare uno spettacolo quasi surreale, esclamandò all'unisono:
"Non è possibile..."

Til next time,
Francesco e Andrea at 00:00

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